giovedì 31 ottobre 2013

Ti presento Ellie

Caro Diario,
 ti presento Ellie.
 E' da un mese che mi occhieggia dal suo angolino: "Che fai, non stai un po' con me?". Io distolgo lo sguardo e scappo via, vergognosa. Sì, mi vergogno: perché è da più d'un mese che è qui con noi e ancora non mi prendo cura di lei. O meglio, non lascio che lei si prenda cura di me.
 Mica poi così facile: occorre tempo, dedizione, convinzione, capacità, determinazione e nessuna paura. Eppure gli alibi e le scuse fioccano, ogni giorno pensando a lei mi sento in colpa, finché... - per fortuna c'è sempre un "finché" che ribalta la situazione.
 Settimana scorsa scatta qualcosa. Accendo il computer e scorro le pagine che parlan di lei, prendo nota, annuisco e decido di rompere il ghiaccio.
 E' da lunedì che al mattino io e Ellie abbiamo un incontro ravvicinato di quarto tipo: lei ronza e io sudo.


 Ellie è la nostra nuova cyclette ellittica, quella con la falcata che è una via di mezzo tra bicicletta, corsa, sci di fondo e step - dicono. Quel che dico io è che coinvolge tutto il corpo, dalle braccia alle gambe, e che dopo i primi passi in scioltezza già sbanfo.
 Frena, qui ci vuole un piano d'attacco a misura d'Alina, colei che non ha fiato. Tra i vari programmi d'allenamento per principianti, ne scelgo uno facile facile: inizio con dieci minuti di sgambettamento e nel giro di due settimane arriverò a trenta. Un minuto in più ogni giorno: un aumento dolce e indolore.
 Funziona! Supero in scioltezza il terzo giorno, il Giorno Critico, e ancora ho voglia di sgambettare. Va bene, vado piano: mantengo un ritmo lasco ma fluido, tengo la schiena eretta, contraggo gli addominali, impugno i manubri e continuo a pedalare sicura.
 Sembra proprio che io e Ellie stiamo diventando amiche, e ne son contenta. Soprattutto quando sento con mano i risultati. Sì!

(-24; determinazione: buona; umore: buono; obiettivo: prendermi cura di me stessa; risultato: sulla buona strada)

martedì 29 ottobre 2013

Quarantaquattresima settimana

Caro Diario,
 non ci capisco più nulla.
 Mi sveglio presto e riesco pure a truccarmi e vestirmi carina. Mi siedo alla scrivania, lavoro e termino anche in anticipo. Cucino (con poco entusiasmo) cose (quasi) sane. Mi concedo pure un mini riposo prima di riaccendere il computer perfettamente in orario. Scrivo, ricerco, navigo, ogni tanto rinfresco la mente chiacchierando con un'amica. Insomma, finisco il lavoro di oggi con un'ora d'anticipo.
 Fantastico, la Barbara alias Fatamadrina sarebbe contenta dei miei successi! Sì, perché undici giorni fa siedo di fronte a lei con quaderno e penna in mano, al workshop di CasaFacile ad Abilmente. Il workshop si chiama "Il galateo per chi lavora da casa" e io sono decisa a non perdermi alcuna dritta su come non tramutare me stessa in uno zombie con pc e la casa in una stalla con pc.
 Dovrei essere super contenta e sprizzare di gioia. Invece son confusa. 
 Oggi il cielo è, in ordine cronologico: nebbioso, buio, soleggiato, coperto, di nuovo buio, tempestoso. Tra il cambiamento d'orario, e il clima ballerino non capisco più nulla: scambio il mattino con la sera, il pranzo con la cena, il buio del pomeriggio col buio della notte. E' tutto sottosopra. Ma in quale momento del giorno mi trovo? Ugh.
 "E' il momento della pappa", dice il Baldo. Sarà. Vado a farmi un tè con biscotti.
 
 
(-26; determinazione: testarda; umore: tendente al grigio; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risltato: ottenuto)


venerdì 25 ottobre 2013

Piovon funghi

Caro Diario,
 piovon funghi dappertutto.
 E' mattina. Suona la sveglia - tradotto: la vicina urla al gatto. Bofonchio qualcosa, guardo l'ora e mi rendo conto che mi devo alzare. Sbadiglio, leggo due righe, fo la ginnastichina, rifo il letto, apro le persiane, bla, bla, bla... Un momento: apro le persiane e fuori c'è la nebbia. Una nebbia soffice, impalpabile, umida, quasi appiccicosa. Mi sento ad Avalon.
 Il tempo giusto per rimpinguare la mia collezione di funghetti. Alcuni, quelli in giardino, spuntano in cerchio - sembrano tenersi per mano impegnati in una danza di gruppo. Altri arrivan per posta: "Driiiin", fa il nuovo postino (simpatico il nuovo postino), "Arrivo!", fo io. E in men che non si dica mi ritrovo con una busta imbottita in mano e un enorme sorriso in faccia.
 Apro e mi trovo un pacioso funghetto che mi sorride a sua volta, con due guanciotte rosa da sganascino, un fiocchetto a pois e una farfalla iridescente posata sul cappello.
 Me l'ha inviato Cinzia di LeCreazioniDiCi, mia compagna di Swap delle Amanite Ammattite, ideato da Anna di Tulimami e Laura di Vivere a piedi nudi. Cinzia con le sue mani infonde simpatia e dolcezza a tutti i suoi piccolini.
 E poi ci son funghi che partono, come questo: magro magro e serio serio.
foto di LeCreazioniDiCri
(-30; determinazione: buona; umore: buono; obiettivo: coltivar funghi; risultato: ottenuto)

giovedì 24 ottobre 2013

Quarantatreesima settimana (gasp)

Caro Diario,
 vuoi sapere la notizia del giorno? Manca solo un mese.
 Eh, già. Forse mi conviene pensare che manca ancora un mese. E a tutte le storture che posso ancora raddrizzare in questo lasso di tempo.
 Il Punto Della Situazione di questi undici mesi è claudicante. Due conquiste su tre le perdo per strada, alcune voglio acciuffarle, ma non riesco nemmeno a fare il primo passo.
 La cura della casa è inqualificabile: i punti realizzati riorganizzando alcuni spazi, son caduti nell'abisso dell'anti-casalinghitudine. In questo preciso momento la casa si presenta sporca, disordinata da paura e impolverata tanto quanto un canestrello è cosparso di zucchero a velo. Devo smetterla di ripetere: "Tanto domani è un altro giorno."
 La cura di me stessa è a stento sopra i minimi storici - se non risolvo la questione capigliatura, potrebbe non risollevarsi più. A proposito, mio Caro Diario, ti ho detto che ho sempre più capelli bianchi? Li possino. (Stendo un velo pietoso sul decennale problema girovita...)
 La cura degli affetti rimane nella media: è triste da dire, ma spesso gli impegni e la stanchezza rubano la scena all'ascolto e alla presenza affettiva. Ma lo scambio di coccole tra noi tre è aumentato e mi sento circondata d'amore. Niente male.
 La cura degli interessi... ah, tasto dolente. Quante cose vorrei realizzare! Sferruzzare, uncinettare, imbottire, tagliare, incollare, cucire, pitturare, disegnare, fotografare, scrivere. Viaggiare, visitare, curiosare, imparare. Sospiro. Arriverà il tempo per tutto.
 Ma un fatto mi colpisce: percorro questa strada per circa un anno, mi giro indietro e quel che vedo è tutta un'altra Alessandra. Prima ero un po' più triste e opaca. Ora mi sento più forte e allegra. Sto sicuramente meglio. Quindi direi che, in fin dei conti, il Punto Della Stuazione è molto positivo.
 Il Nuovo Piano D'Attacco?
 
(-31; determinazione: alta; umore: roseo; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)

mercoledì 16 ottobre 2013

Sorriso +

Caro Diario,
 oggi splende il sole sulla nostra casa.
 Per fortuna: devo lavare giacche e affini! All'improvviso mi son ricordata che è questo il fine settimana che aspetto da tempo. Venerdì e sabato incontrerò le mie amiche, parteciperò a un workshop che sembra fatto su misura per me, sarò immersa in un mondo di creativi e mi lustrerò gli occhi.
 Sarò a Vicenza, ad Abilmente, con le amiche di CasaFacile!
 Per tutto questo - il sole che mi abbraccia caloroso, il luccicore azzurro del cielo, i panni stesi come bandierine a un party, per le risate e le chiacchiere che già pregusto - sorrido beata.

Sorriso a 365... funghetti

(-40; determinazione: oziosa; umore: splendente; obettivo: vivere appieno il fine settimana; risultato: promette bene)

lunedì 14 ottobre 2013

Per la barba di Odino

Sabato, 12 ottobre 2013
Caro Diario,
 abito nell'occhio del ciclone.
 Da quando vivoo qui, ho paura dei temporali.
 Quando c'è una tempesta, il paese è preso di mira da fulmini e saette. Di solito, alle prime avvisaglie, inizia la corsa per staccare le spine elettriche dalle prese: telefoni, modem, computer, televisore. Corri, corri! Stacca, stacca! Un lampo... uno - due - tre - quattro... ka-boom! Bene, è ancora lontano: la casa è salva.
 E poi capita che, questa volta, il temporale si fa tormenta, e la tormenta cambia le regole: aumenta il passo, si posiziona silente sopra il tetto tra scrosci d'acqua e lancia saette, lampi, tuoni e fulmini dritto dritto sulla nostra testa. Ma ne basta uno solo.
Un lampo abbagliante ed esteso, un crepitio da far rizzare i peli e un tuono assordante. Tutto in poche frazioni di secondo.
 Il salvavita scatta, la luce si spegne, gli allarmi là fuori iniziano a ululare, la connessione internet si blocca davanti ai miei occhi. Oh, no.
 Mi ritrovo off-line contro la mia volontà. Scopro di avere una piccola crisi d'astinenza, che la mia vita on-line è multisfaccettata e piena, che mi manca la finestra sul mondo, che il marito di sera è abituato a sentirmi ticchettare sui tasti. E stasera che non ticchetto mi scruta preoccupato. "Non parlerai mica per tutta la serata, vero? C'è Alberto Angela in tivù..."
 Ah, ecco.


(-42; determinazione: on-line; umore: off-line; obiettivo: superare gl'imprevisti; risultato: crisi d'astinenza)

giovedì 10 ottobre 2013

Au revoir

Caro Diario,
 la vita è proprio strana, lo sai?
 Prendi due sorelle: una sogna di avere una famiglia, di viviere dove cresce e non pensa affatto al lavoro, figurati alla carriera; l'altra sogna di far carriera, vivere ovunque nel mondo e non pensa affatto alla famiglia. Tutto procede come deve, poi, a un certo punto, una folata di vento dispettoso scombina le cose: la prima si trova a vivere in una grande città, con un ottimo lavoro (che ama), e non ha famiglia; la seconda si trova a vivere in un paese piccino picciò, con un ottimo marito e un simpatico cane (che ama), senza una carriera.
 Non è buffa la vita? Entrambe felici delle proprie conquiste, entrambe prive di quel "qualcosa" che le farebbe brillare come stelle nel firmamento.
 In ogni caso, settimana scorsa vado a Torino per trovare mia sorella. Mentre passeggio per le vie sento che questa città mi sta rapendo letteralmente l'anima. Una piccola Parigi, con ristoranti che ammiccano e blandiscono coi loro menu esotici, i musei tra i più belli del mondo e una Biblionteca nazionale che balugina al sole. Mi sento strappare l'anima.
 Voglio vivere qui!. Voglio respirare quest'aria mista a cultura, perdermi tra le formelle di terracotta dei palazzi, le strade lastricate e ampie. Voglio vivere qui, e poi a Parigi, Londra, New York, in ogni città d'Europa, del mondo. Voglio vivere ovunque.
 E ancora incantata dalla pacata sontuosità  delle vie, mi ritrovo in un luogo. Pare uscito dalla mia fantasia, dritto dritto dai miei sogni. Ci entro, lo osservo, mi ambiento, lo sento mio.







 Au revoir, Circolo dei lettori. Non ho ancora perso le speranze.

(-46; determinazione: uggiosa; umore: instabile; obiettivo: allargare gli orizzonti; risultato: dita incrociate)

lunedì 7 ottobre 2013

Quarantunesima settimana

Caro Diario,
 è già lunedì o è ancora lunedì?
 I giorni si sbriciolano via talmente in fretta e io son talmente lenta, che mi sembra di essere ancora sulla casella di partenza. Lunedì, quindi. Tra un lunedì e l'altro ne succedono di belle, vivo intensamente le giornate con tutto quel che possono regalarmi di extra:
gita a Torino cum piccole gioie
tai chi rigenerante
nasi goreng e chiacchere
nodi di chiacchierino
gita a Como cum piccola pioggia.
  
 Nel frattempo tutto il resto s'è ibernato: il caos in casa, il clima, la riorganizzazione della cucina. Il Punto Della Situazione è pari a una lunga era glaciale.
 Per il Nuovo Piano D'Attacco avrei bisogno di Prometeo - ma cercherò di farcela anche senza di lui.


(-49; determinazione: evaporata; umore: bigio; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)
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