martedì 26 novembre 2013

Salve, mi chiamo Alessandra e sono una Ex Q.Q.

Caro Diario,
 gli Indicibili arrivano e mi ritrovo Ex Q.Q.
 Eppure sono ancora qui. Il patto è: un anno per riorganizzarmi (io) e per controllarmi (tu). Ma 365 giorni son veramente pochi, me ne rendo conto solo adesso. A 52 settimane di distanza. Glab.
 Quindi, mi spiace, dovrai sopportarmi ancora un po', finché non porterò a buon fine ogni mio proposito.
 Gli Indicibili arrivano: aspetto il botto, lo scoppio, il lampo di luce accecante, il lamento dantesco, il rimbambimento temporaneo (seee, temporaneo...), l'abisso profondo, l'annientamento totale.
 Invece manco me ne accorgo. Loro mi tormentano per un anno intero come condor pazienti, e sul più bello si dimenticano di beccarmi. Puf, svaniti.
 Così festeggio le ultime ore del mio Trentennio tra chiacchiere e risate, e inizio la nuova età godendomi il sole sulla pelle, la compagnia delle persone che amo di più e una piacevole sensazione che assomiglia molto alla felicità.
 Niente male.

mi sento così: una giornata di sole sul lago
 

sabato 23 novembre 2013

La Regina delle Nevi

Caro Diario,
 ti ricordi quella favola bellissima della Regina delle Nevi?
 All'improvviso una notte la Regina delle Nevi si sveglia: occhi aperti e cuore che batte forte. E' giunto il momento di danzare. Apre la finestra, soffia leggera e si forma una grossa nuvola bianca. L'afferra per due lembi e inizia a sbatterla, come fosse un caldo piumino. Tanti fiocchi brillanti e gelidi se ne distaccano e si sparpagliano disordinati nel cielo buio, finché cadono lievi sul mondo là sotto.
 All'improvviso una mattina mi sveglio: occhi assonnati e tanta voglia di tornare sotto le coperte. Apro le persiane e... oh! Nevica. La pioggia pungente e freddissima della sera prima si trasforma di notte in spilli di ghiaccio, poi in neve a fiocchi. Non è ancora tutto bianco, ma è già abbastanza bianco.
 Bianco il giardino, bianchi i tetti, bianchi i rami degli alberi. Bianco il cielo, d'un bianco candido color neve. E un freddo gelido che s'attacca alla pelle con tutto il suo peso ghiacciato.
 Rimango in casa, rintanata sotto la coperta crochet, una tazza di bollente tè speziato tra le mani e il russio vigoroso del Baldo a tenermi compagnia. E penso.
 Passa il giorno, passa la notte, giunge il mattino. Il freddo è ancora molto intenso, il giardino è ora un mosaico bianco verde di tessere scintillanti. Se domani o i prossimi giorni il sole splenderà, le strade ghiacceranno. Rimarrò in casa a guardar fuori dalla finestra, cercando tra le nuvole la Regina delle Nevi. Finché lei sarà là fuori col suo scialle invernale, io starò chiusa qui dentro.
 Ma sai una cosa, cara Regina delle Nevi? Questa volta non riuscirai a tenermi prigioniera molto a lungo. Ho una mezza intenzione di fare lunghe passeggiate lungo il lago, bearmi delle luci dei negozi e assaporare una cioccolata con panna in compagnia. Come? Sto già chiamando un tassì. Tiè.

(-1; determinazione: forte; umore: nevoso; obiettivo: non fermarmi; risultato: in divenire)

martedì 19 novembre 2013

Cinquantaduesima settimana

Caro Diario,
 non è mai tardi per imparare.
 Impiego un anno esatto per capire una cosa di me: non sono multitasking.
 Non posso dedicarmi a risolvere tutte le emergenze in contemporanea: se voglio arrivare a un dunque, ho bisogno di concentrarmi su una sola per volta. Ho delle priorità, io.
 Che bella parola "priorità"! L'associo a sorrisi spontanei e caldi, e al senso di pienezza che solo i problemi risolti sanno regalare. 
 Scopro che la mia priorità non è curare me stessa (non vado poi così male: ancora non cado a pezzi), né curare gli interessi (sono in attesa di un loro habitat naturale). E non è nemmeno curare gli affetti: noi tre sappiamo il bene che ci vogliamo e questo è già una conquista.
 La priorità assoluta è la casa. Perché la casa è il focolare domestico e se la fiamma si spegne non c'è più calore. E' un nido sull'albero e se si spelacchia rovinerà a terra. Lo capisco dopo sei anni.
 Sei anni in cui lui si occupa di ristrutturare la casa e io di organizzarla: se ogni cosa avrà il suo posto, anche noi troveremo il nostro.
 
 
(-5; determinazione: mica male; umore: idem; obiettivo: non smettere mai d'imparare; risultato: a buon punto)

domenica 17 novembre 2013

Lavori in corso

Caro Diario,
 è domenica e si lavora allo studio.
 Lavoro lento, a volto tedioso - vagliare scatoloni e borse di materiale vario e polveroso non è il massimo del divertente. Ma ogni passo in più mi porta vicino vicino alla soluzione finale: un luogo accogliente e stimolante in cui poter lavorare ogni giorno.


  1. Materiale universitario archiviato nei portariviste ed etichettato? Fatto!
  2. Materiale turistico archiviato nelle scatole ed etichettato? Fatto!
  3. Manifesto del Circolo dei Lettori incorniciato? Fatto!
  4. Tutto il resto? Da fare!
(-7; determinazione: buona; umore: buono; obiettivo: riorganizzare lo studio; risultato: in fieri)

mercoledì 13 novembre 2013

Cinquantunesima* settimana

Caro Diario,
 soffro di uno strano caso di letargo al contrario.
 Solitamente la natura s'addormenta con l'arrivo dell'inverno, passa al caldo ben pasciuta i giorni e i mesi più freddi, e a primavera, con un grande sbadiglio, si stropiccia gli occhi e torna a sorridere.
 Io no. Io vado in letargo in estate: per un motivo o per un altro (lavoro, studio, casa da ristrutturare) mi blocco, metto a nanna i miei progetti, faccio loro una carezza e sussurro "Ci vediamo a dicembre".
 Ecco perché son felice di quest'aria gelida. So che tra poco il marito desisterà dai grossi lavori per finire la casa e potrà dedicarsi (ahilui, senza tregua!) ai piccoli lavori per ri-finire la casa. Io contenta.
 Pregusto quel momento prendendo misure, sognando a occhi aperti, studiando a memoria CasaFacile e la casa dell'amica che ha trovato una soluzione simile a quella che vorrei io - e ora, quasi quasi, le chiedo come si trova... Insomma, mi sto svegliando dal letargo.
 I lavori da fare? Innanzitutto finire quelli interrotti:
  1. organizzare e abbellire lo studio
  2. organizzare i cassettoni del sottoscala
  3. riorganizzare la credenza in cucina
 Poi iniziare quelli nuovi:
  1. costruire e organizzare Il Ripostiglio (un vero ripostiglio alto!)
  2. riorganizzare la lavanderia (ora sede anche dell'attuale finto ripostiglio)
  3. riorganizzare l'archivio (che andrà ne Il Ripostiglio)
  4. riorganizzare la libreria (che sarà priva di archivio)
  5. costruire una mini cabina armadio nell'angolo tra gli armadi
  6. riorganizzare gli armadi
  7. creare il mio angolo craft (finalmente)
  8. creare il suo angolo della musica (finalmente)
 Infine ci sono quelli grossi, che rimanderemo in primavera - se ancora ne avremo voglia e forza:
  1. risolvere il problema umidità
  2. riorganizzare tutta la cucina (nuovi mobili, nuova disposizione, varie ed eventuali)
 Ce ne sono altri, a bizzeffe, d'ogni genere e tipo. Ma devo pur essere realista: sarà un enorme successo se riusciremo a completare anche solo un terzo di queste voci!
 Intanto segnalo il Nuovo Piano D'Attacco, e poi si vedrà:


(-11; determinazione: semperviridens; umore: piacevole; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)

* Sì, cinquantunesima (LI o 51°) settimana! Pare che abbia dato i numeri un paio di volte, con questi conteggi. Strano, son sempre stata brava in matematica. Ehm.

venerdì 8 novembre 2013

Rosso di mattina

Caro Diario,
 non tutti i giorni sono uguali.
 Certo è una gran cosa, poter cogliere ogni volta una piccola gemma, un sorriso speciale, un cipiglio distratto, un colore inedito, un profumo evocatore, una coccola rigenerante, di tutto purché gioioso. Perché al momento opportuno può tornare utile.
 Come oggi, giornata grigia e umida, vuota e spessa.
" Lascia che insieme
collochiamo le stelle più belle
nel cielo più blu
(giardino di piccoli fuochi bianchi)
da cui cogliere fiori di gioia infinita
(bombe di energia cristallina)
nei momenti di fredda tristezza.
L'amore dei nostri occhi
brillerà per sempre
nei ricordi del tempo
che corre."
 (-16; determinazione: raminga; umore: opaco; obiettivo: sorridere; risultato: così così)

mercoledì 6 novembre 2013

Rosso di sera

Caro Diario,
 spende il sole su di noi.
 Penserai che mi accendo solo nei giorni soleggiati e rimango in letargo durante le lunghe ventiquattro ore bigie disseminate qua e là in settimana. Per fortuna non è così, ma salutare il sole bello giallo di primo mattino e poi di nuovo la sera quasi arancione è diventato una rarità. Bisogna approfittarne. Quante cose si riescono a fare!
Aprire le persiane col sorriso.
Scrutare dal balcone il verde dell'erba e i nuovi funghi, che spuntano come tanti punti di domanda.
Cercare d'immaginare il blu del lago, incuneato laggiù oltre le case, oltre le cime degli alberi, poco più sotto delle montagne lilla.
Osservare una poiana che volteggia nell'azzurro, le ali aperte ad accogliere la brezza.
Rabbrividire alla stessa brezza.
Annusare guardingo in giardino, inseguendo i percorsi notturni dei ricci (il Baldo, ovvio).
Acciambellarsi al sole per fare il pieno di calore (sempre il Baldo).
Stendere al vento i panni appena lavati, che dondolano e sbattono, come ballerini di rythm and blues.
Guardare con affetto la casa, il nuovo balcone, la vecchia ringhiera riadattata e pitturata di bianco, e ricordare com'era agli inizi.
Inseguire come una folle la luce per fotografare una vita diversa.
Scappare dal giornalaio per prendere una copia del mio giornale preferito, CasaFacile, e leggerlo per strada con avidità.

(-18; determinazione: buona; umore: buono; obiettivo: prendere tutto il sole possibile; risultato: così così)
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