giovedì 10 novembre 2016

Un mese di libri. Ottobre in viaggio

Caro Diario,
  ottobre passa col suo manipolo di libri.
  Leggo disperata e disperata cerco qualcosa da leggere: prometto di non comprare alcun libro nuovo e mantengo la promessa (abbasso i buoni propositi!) Solo libri già nella libreria di casa, quelli tralasciati da qualche anno, che sotto il mio sguardo speranzoso-dubbioso emanano una luce colorata, manco fossero pavoni in amore.
 

  Harry Potter e la maledizione dell'erede di J. K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne
  Inizio proclamando che è un regalo, giuro! Lo sfoglio, lo leggo, lo finisco nel giro di poche ore - non che sia difficile: non è un romanzo, ma un'opera teatrale. Ah. 
  Certo è colpa mia e della mia mancanza d'informazione, ma non mi piace, non mi piacciono i personaggi, gli intrecci, le incursioni nel passato, i futuri anteriori. Come direbbe Claudio Baglioni, "ci son cascato come un pollo, io".

  Il salto di Saffo di Erica Jong
  Acquistato anni fa, attratta da Saffo - dell'autrice non conosco alcunché, se non il nome. Ma Saffo mi affascina, per i suoi versi poetici così vivi e contemporanei; nudi da qualsiasi artificio, puri, semplici ed esplosivi. Quale studente di greco non ha mai amato Saffo? 
  Il libro ne racconta la vita travagliata sotto la protezione di Afrodite, per cui gli amori più grandi sono i più dolorosi, distanti e deludenti, mentre le amicizie più grandi sono le più felici, vicine e deluse. Il mito, la storia, la poesia s'intrecciano con la voce dell'autrice, e di Saffo, nonostante le sue debolezze e leggerezze, ci s'innamora.

  Colazione da Tiffany di Truman Capote
  È freddo e grigio e piove, il pomeriggio s'allunga noioso. Allora decido di vedere un film di Audrey Hepburn, Colazione da Tiffany: l'ultima volta mi lascia insoddisfatta e voglio ricordare perché. Lei è fantastica, la musica pure, le assurdità simpatiche, ma la storia... Bah! La storia è triste e disperata. 
  Da qualche parte ho il libro da cui è tratto, di cui non ricordo nemmeno una virgola. Lo leggo con curiosità e scopro quanto sia diverso dalla versione cinematografica. Il libro non regala alcun lieto fine, solo la speranza che Holly Golightly abbia trovato il suo posto nel mondo. 

  Sale e zafferano di Kamila Shamsie
  L'autrice è una cantastorie. Incolla il lettore alle sue parole, incantandolo con colori, profumi, sapori e storie di famiglia. La protagonista è pakistana, discendente da una nobile famiglia divisa a metà dalla scissione tra India e Pakistan. Dopo quattro anni di studi negli Stati Uniti d'America torna a Londra dalla cugina e poi a Karachi, a casa. Qui il suo presente (un bell'americano di umili origini pakistane, l'incontro col ramo indiano della famiglia, la rappacificazione con la nonna) crea arabeschi col suo passato (la maledizione dei quasi gemelli, le decisioni del nonno e dei suoi fratelli, la storia d'amore della cugina) e, quando finisce, mi sento un po' sola.

  Il talento dei Parsi di Bapsi Sidhwa
  Questo è un libro che mette sete. Bevo la storia di Faredoon Junglewalla, che giunge a Lahore con la famiglia, che lotta tutta la vita contro la suocera, che prospera nel commercio, nelle conoscenze e negli affetti. Bevo la storia di suo figlio e del suo amore per il denaro e le sue stravaganze. Bevo le parole, mi riempio della bellezza dei Parsi, della loro ironia, della bravura dell'autrice e mi ubriaco. Trovare un libro altrettanto caldo, caloroso, accogliente e divertente non sarà facile.

(-13; ehi! menotredicigiorni?! determinazione: golosa; umore: sereno; sorriso del giorno: libri!)

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