domenica 27 dicembre 2015

Quarta settimana, del riposo

Caro Diario,
  Ti scrivo da sdraiata.
  E te lo scrivo per dimostrarti che prendo molto sul serio queste vacanze. Non sia mai che qualcuno possa accusarmi di mancata serietà.
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  La settimana di pre-vacanze è un po' una bufala: studio poco, lavoro tanto e mi mangio le mani ancor di più. Ma passa, per fortuna.
  La settimana numero uno di vacanze inizia con qualche lavoro da ultimare (Costanza, perché mi hai abbandonata sul più bello?). Poi, però, parte alla grande: gita in città, passeggiata sul lago, riposo, riposo e ancora riposo. Sto facendo il pieno di riposo.
  Anche se all'inizio tutto questo riposo mi spiazza. Forse aver sempre la mente indaffarata serve proprio per non pensare a certe piccole e insinuanti cosette? Non m'importa, non ora: ora voglio solo godermi il riposo senza sensi di colpa né allarmi né nulla di nulla. Solo RONF.
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  Per la settimana numero due di vacanze prevedo letture interessanti, passeggiate rinvigorenti, esperimenti di fai-da-te. E ancora tanto riposo.
  Mi piacciono, le vacanze.

sabato 12 dicembre 2015

Seconda settimana

Caro Diario,
  settimana corta ma intensa.
  Intensa di impegni professionali e personali. Intensa di imprevisti professionali e personali.
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  Sto tenendo duro e guardo al giorno 14 corrente mese come fosse Il Giorno dell'Anno. Perché il giorno 14 corrente mese iniziano le mie pre-vacanze. 
  Sì, mi invento di tutto pur di tenermi a bada. 
  Le pre-vacanze, ovvero una settimana di decantazione dal lavoro (avrò solo una riunione, un appuntamento e due o tre brevi cosine da scrivere), una settimana cuscinetto in cui spegnere la modalità "sto lavorando, tacete" e accendere la modalità "sto studiando, tacete lo stesso".
  Studierò, in questa settimana di pre-vacanza, tutte quelle cose che ho rimandato a tempi migliori, da apprendere e applicare con calma, tranquillità e pace interiore. Naturalmente studierò cose inerenti al lavoro, ma non è lavoro: è studio.
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    Perciò sto tenendo duro. Solo mezza giornata (oggi) di lavoro dentro e fuori casa, poi un giorno intero di riposo e svago. Infine lui, il giorno 14 corrente mese.
  Lasciamelo godere ancora un po': un miraggio che si trasforma in realtà. Un'oasi di pace e ristoro.
  Il primo giorno della settimana di pre-vacanza.
  Ma ci pensi? Poi, finalmente, iniziano le VV*!


* VV = dicesi Vuvù (o Vivì), leggesi Vere Vacanze

(-347; determinazione: speranzosa; umore: un po' pesto; sorriso del giorno: Il Giorno dell'Anno!)

venerdì 4 dicembre 2015

prima settimana

Caro Diario,
  ci siamo: ricomincia il conto alla rovescia.
  Questa è la prima settimana e ancora tutto va bene. In questi tre anni le vecchie cattive abitudini e le nuove buone abitudini si alternano come la corrente. La sera mi rimprovero e sono determinata a cambiare le piccole cose (quelle che mi renderebbero tanto fiera di me) già dal mattino seguente, poi arriva il mattino e tutto quanto evapora. Forse è la mole di cose da fare? Oppure il mio rifiuto atavico nei confronti di certe cose?
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  In ogni caso, alcune cattive abitudini non mi abbandonano ancora e le nuove buone abitudini rimangono all'orizzonte. Negli ultimi mesi, poi, tutto si fa più faticoso e non so perché.
  Ci sono troppi progetti aperti: la cucina da completare, i muri di ben cinque locali da risanare, infondere un po' di bellezza negli ambienti, cinque borse di vecchie cose dei tempi che furono da sistemare (no, non bruciare!), il garage da rifare completamente, due o tre blog da aggiornare, due libri da scrivere, un'attività da coltivare, mille idee da realizzare... 
  Ecco. Aiuto.
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  Devo avere un problema con le dimensioni. Più sono piccole, le cose da fare, più le rifuggo: cucinare, riordinare, lavare, far ginnastica, idratarmi (dentro e fuori)... son tutti gesti che ancora non mi sorgono spontanei. Bisogna obbligarmi, perché li faccia.
  Manco di forza di volontà, a quanto pare. Forse l'ho esaurita tutta dieci anni fa. Forse sto vivendo una seconda pubertà (contro me stessa, 'sta volta). Forse sono solo stanca.
  Perciò ho deciso, questo mese mi dedico a:
  1. riposare la mente - basta computer e diavolerie tecnologiche, per due settimane mi dedicherò solo alla creatività e al coinvolgimento emotivo: ci saranno uncinetti bollenti, pennelli sgocciolanti, maratone cinematografiche (casalinghe) e libri su libri
  2. esercitare la concentrazione - tai-chi-chuan, meditazione, zero distrazioni se non quelle belle: tante coccole all'anima, al cervello e al Baldo
  3. pianificare il nuovo anno - non più solo con la testa, ma anche col cuore: imparerò a segnare in agenda anche gli impegni più divertenti, più affettuosi e più rigeneranti
  Ricomincio da capo, faccio tabula rasa. Ma questa volta con il pieno di energia.

(-357; determinazione: vacillante; umore: in linea; sorriso del giorno: due settimane di vacanza!)

mercoledì 25 novembre 2015

#52 - Effetto wow

Caro Diario,
  buon compleanno (del giorno dopo).
  Tu ne compi tre, io qualcuno in più. Tre anni assieme, tra alti e bassi: quanta strada e quanti cambiamenti! Vorrei disegnare un grafico per sintetizzare il cammino fatto assieme, ma non ricordo più come si fa. Non son più donna da grafici.
  La mia vita è diversa, son cresciuta in questi tre anni: più consapevole, meno dispersiva. Forse anche più serena, ma senza esagerare.
  Insieme, io e te, siamo cresciuti. L'ironia disperata - si salvi chi può - non c'è più, il senso di smarrimento non c'è più, la smania di raggiungere l'obiettivo, come il naufrago un lembo di terra, non c'è più. Ora ci sono una meta, una strada e scarpe comode per percorrerla.
  Qualcuno suggerisce di chiudere le tue pagine per sempre, ma lo farò solo quando non avrò nulla più da raccontarti. Ci auguro, quindi, cento altri 365 giorni col sorriso: che siano pieni e convinti per entrambi.

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  P.S. D'ora in poi sostituirò la parola "vecchia" con "saggia": la sostanza non cambia, ma vuoi mettere l'effetto wow?!

(-366; determinazione: gajarda; umore: ottimo; sorriso del giorno: buon compleanno)

mercoledì 18 novembre 2015

Una coperta per l'autunno {u.f.f.a.}

Caro Diario,
  l'autunno è nel mezzo del suo fulgore.
  E io rapisco il colore là fuori per intrecciare una nuova coperta: la coperta dell'autunno.
  Ci sono tutti: rosa, arancio, giallo, verde, marroni. Soprattutto i marroni, che fanno capolino tra le foglie, le bacche e l'erba del giardino.
  
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  Realizzarla mi rilassa, avvolgermi mi riscalda: è un altro modo per dire "benvenuto, autunno!"
  Uncinettarla è semplice e veloce; seguo lo schema di Lucy di Attic24, una sicurezza in fatto di coperte all'uncinetto!
  Cosa dici, mio caro Diario? Vuoi avvolgerti anche tu nella coperta autunnale... Sapessi come fare, lo farei volentieri.

(-13; determinazione: alta; umore: come l'autunno; sorriso del giorno: la coperta dell'autunno!)

lunedì 16 novembre 2015

E le grandi cose?

Caro Diario,
  la vita è una questione di dimensioni. 
  L'altro giorno una mia cara amica si chiede se le piccole gioie quotidiane in realtà non siano un placebo per curare la rinuncia a qualcosa di grande.
 
  È vero, la vita è fatta di piccole cose, le gioie quotidiane, quelle che talvolta diamo per scontate e non riconosciamo più.
  Si dice che sia felice e soddisfatto chi sa gioirne. La sua vita è piena e densa di significato.
  Ci credo anch'io. Le piccole cose son quelle che ti fanno sorridere e accendono le giornate di piccoli bagliori.
  Ci credo per lungo tempo, ho bisogno di crederci.
 
  Ma a un certo punto mi ribello. Eccheccacchien, e le grandi cose? Dove sono? Tra le mani e negli occhi degli altri?
  Sono convinta che le piccole cose siano un ottimo substrato per crescere le grandi cose. Le piccole gioie danno sicurezza, ma sono le grandi gioie a dare un senso alla vita nella sua interezza - e non solo nel quotidiano. Alimentano la nostra anima. Ci fanno aprire la bocca in un ohhh e accendono le giornate di luci brillanti.
  Non mi accontento più delle piccole cose, ora voglio le grandi.

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(-14; determinazione: a pieno ritmo; umore: sprintoso; sorriso del giorno: le grandi gioie!)

mercoledì 11 novembre 2015

San Martino

Caro Diario,
  Facciamo San Martino?
  A occhio e croce, buttando uno sguardo in casa, si direbbe di si...
  Vorrei, dovrei, potrei. 
  Voglio andarmene via. Non son nata per vivere in un piccolo paese (idea accarezzata solo tra luglio e agosto del 1981), ho bisogno di vastità, di scelta, di bellezza, di gente sconosciuta. Di trasporti pubblici frequenti e funzionanti.
  Ho otto anni e immagino che da grande sarò un'archeologa molto impegnata a scavare e a viaggiare in giro per il mondo. Ho diciassette anni e immagino che da grande vivrò cinque anni a Londra, cinque a Parigi, cinque a Roma, cinque a New York, eccetera. Ho ventitré anni e immagino che da grande vivrò in città e viaggerò molto. Ho ventinove anni e immagino che l'anno prossimo sarò negli Stati Uniti d'America per studire i resti delle antiche civiltà del nord. Ho Q+, sono grande, ho un lavoro sedentario e immagino che tra poco affitterò casa, comprerò un camper e me ne andrò in giro per l'Europa e ovunque mi porti.

  Mi dicono che è un sogno accarezzato da molti, soprattutto a quota Q. Io vorrei:
  • regalarmi un anno sabbatico
  • cambiare prospettiva spesso e volentieri
  • parlare lingue diverse dalle mie
  • sperimentare nuove abitudini
  • fare incontri memorabili
  •  innamorarmi di luoghi per me ancora sconosciuti
  • riconoscere strade e paesaggi
  • ascoltare le onde del mare a colazione
  • ascoltare il traffico cittadino a cena
  • osservare coi miei occhi e spegnere Internet
  • coltivare le emozioni e scrivere
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(-19; determinazione: sopita; umore: speranzoso; sorriso del giorno: si fa San Martino!)

mercoledì 4 novembre 2015

Reparto voglie

Caro diario,
  oddio, ho una malattia grave.
  Dal nome lungo e molto eloquente: soffro di una forma acuta di Hovogliadiacquistipazzi.
  Tutta colpa del posto in cui vivo. I campi ubertosi hanno lasciato il posto a centri commerciali da periferia milanese: luci ammiccanti ogni giorno - ora, col buio che piomba giù presto, sono ancora più sfacciate. Mi brillano dentro, nel "reparto voglie".
  Tutta colpa delle belle cose che vendono. Belle, smaglianti, ammalianti, utili - forsanche, ma non per forza.
  Tutta colpa di questa dannata crisi d'astinenza: prometto a me stessa, al marito, al Baldo, alla casa; lo strombazzo ad amiche, parenti, chiunque abbia la malaugurata sorte di trovarsi sul mio cammino. Non compro più nulla.
  Non compro più nulla. lo ripeto un'altra volta, così me ne convinco ancora un po'.
  Non compro più nulla finché non mi son liberata dalle cose che in casa mi fan da zavorra: tutte le cose che non mi servono più, non mi piacciono più, non mi stimolano più. Via. E poi, finalmente: dentro! 
  Saranno state le letture di questi ultimi mesi, la voglia di semplicità e bellezza, sarà quel che sarà. 
  In ogni caso, la parte di me che ancora si ribella a questa promessa, ha deciso di fondare un gruppo di sostegno: 
 
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(-27; determinazione: sporadica; umore: vaevieni; sorriso del giorno: ribellione!)

mercoledì 21 ottobre 2015

Profezie e vendette

Caro Diario,
  chiamani Cassandra.
  Lo predico e s'avvera. Ti sto scrivendo slasagnata sul divano, una coperta di lana sotto, una coperta di lana sopra e mi sento molto besciamella: ho la febbre.
  Da due giorni, ma temo che domani già mi abbandonerà. Un vero peccato.
  Da ammalata posso:
  • fare i capricci
  • aver sempre ragione
  • riposarmi a oltranza
  • mangiar dolci (che fan bene)
  • ricevere mille coccole e attenzioni
  • lamentarmi con cognizione di causa 
  Perché, si sa, l'uomo mal sopporta i suoi malanni: raffreddori che si trasformano magicamente in influenze, influenze che prevedono l'estrema unzione, e via così. Ma, giuro, l'uomo di casa nostra peggio sopporta i miei, di malanni: sbuffo, brontolo, ansimo, sospiro, lacrimo e smoccio (non per merito mio, però), e se non basta svengo. Ho un repertorio ben fornito.
  Ovviamente tutto ciò solo quando egli è presente, altrimenti non vale. Perché non solo me la godo, ma compio pure una buona azione: vendico le donne-infermiere.

Immagine censurata.

(-10; determinazione: fortissima; umore: soddisfatto; sorriso del giorno: c'ho la febbre!)

martedì 13 ottobre 2015

Non so cosa scrivere

Caro Diario,
  Non so cosa scrivere.
  Oggi proprio le parole non arrivano, se ne stanno lì sul fondo del pozzo a sedimentare. Cosa, non lo so.
  Oggi non mi smuove nulla. Qualcosa ci prova, io stessa ci provo. Zerella. 
  Oggi capisco le mie rose, trasferite dal vaso all'aiuola nella calura d'agosto, aggredite da bruchi e pidocchi, sopravvissute all'invadenza del gelsomino, guardate a vista dal nano da giardino. Non fioriscono, e io non scrivo. 
  Mi sveglio senza luce. Apro la persiana e il grigiore antelucano del mattino proietta la mia ombra sulla parete buia. Torno a letto e aspetto un orario piu umano.
  Forse in quel momento, di forte caldo e forte freddo, quel momento di punti interrogativi, in quel momento sospeso tra la notte e il giorno - la notte dentro casa e il giorno fuori nel cielo - forse in quel momento. Ho perso le parole.

(-18; determinazione: umpf; umore: snort; sorriso del giorno)

mercoledì 7 ottobre 2015

Sono lanopatica

Caro Diario,
  sono nervosa.
  Forse non è nemmeno colpa dei pensili che non vogliono pendere da bravi tra i mobili della cucina - devono farcelo sudare, l'accesso alla fase successiva. Acc.
  Forse non è nemmeno colpa del cielo bigio che non vuole accendersi di azzurro e sole e di uno spruzzo di nuvole-panna.
  Forse non è nemmeno colpa del piano terra mascherato da Accampamento Della Disperazione - all'inizio era quasi divertene, molto bohémien, un po' luccicante.
  Forse non è nemmeno colpa del fatto che devo lavorare nell'Accampamento Della Disperazione e che quando "torno a casa" a fine lavoro "torno" nell'Accampamento Della Disperazione.
  Forse no.
  Forse è solo colpa dell'ultimo gomitolo di lana verde lime che ha l'ardire di finire. Puf. Nel bel mezzo di un'onda della nuova coperta autunnale, l'uncinetto aggancia il niente e io rimango così. Come uno stocafisso.
  Bello scherzo. Complimenti. 
  E io come fo, ora, a calmare i nervi?

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  P.S. Qualcuno mi ascolta: oggi splende il sole; esco un paio d'ore a "far la spesa"; trovo ben quattro gomitoli non verde lime ma comunque verde chiaro; se mi vedi sorrido come una matta; ricomincio a uncinettare, hip-hip-urrà.

(-25; determinazione: frustrata celo; umore: nervosetti marameo; sgrunt sorriso del giorno: gomitolo spiritoso stasera si uncinetta!)

lunedì 5 ottobre 2015

La poesia

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Caro Diario,
  un po' mi vergogno.
  Forse non sembra, forse quel che fo e come lo fo fa credere che io sia spavalda, in realtà sono una persona timida. Riservata no (solo con le persone giuste) ma timida sì.
  E questa poesia così intima e sbocciata in un momento di intensità, be', questa poesia non vorrei pubblicarla. Mi vergogno un po'.
  Le mie parole potrebbero sembrare pretenziose, i sentimenti travisati. In realtà esprime solo la felicità di scoprire il nucleo più vivo di me stessa e di riconoscermi in lui.
  Se non fosse per Monila, amica e compagna di bellissime avventure, non avrei mai avuto l'audacia di pubblicarla.
  Nessun video e nessuna musica questa volta: desidero conservare il ricordo di quel giorno di venticinque anni fa. Quando ero ancora giovane e inseguivo dei sogni, che mi avrebbero portata a essere chi sono oggi. Se potessi torrnare indietro, cosa sussurrerei a quella liceale arruffata?


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  Vieni con me a leggere com'è nato il disegno di Monila per questa poesia.
  Passerà un po' di tempo fino al prossimo incontro: abbiamo deciso di sospendere la rubrica Leonardo e di riprenderla col nuovo anno, perché ora siamo impegnate in un progetto più grande e altrettanto coivolgente! Ma torneremo più grintose che mai.

(-26; determinazione: in ripresa; umore: ribelle; sorriso del giorno: svelare un piccolo segreto)

venerdì 2 ottobre 2015

#44 - Il rientro

Caro Diario,
  non mi dire nulla.
  I miei Piani d'Attacco si sciolgono nel caldo di questa estate e rimangono sospesi nella bolla settembrina. Vacanze, mie e del marito, tre settimane di vacanze volontarie e in parte coatte. Difficile tornare alla realtà quotidiana, soprattutto quando è fatta di programmi, scadenze, impegni. 
  Per quanto il lavoro mi diverta, mi diverte di più svegliarmi al mattino e decidere al momento cosa fare della mia giornata. Visitare quel museo o andar per negozi? Curiosare in quella via o passeggiare lungo il fiume? Salire sul primo tram che passa e lasciarmi condurre dove vuole? Riposarmi un paio d'ore?
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  Il Punto Della Situazione è: sono più ricca di un viaggio, di chiacchiere speciali, di tempo per me, di bellezza, di consapevolezza. Sono meno ricca di determinazione, restia a buttarmi di nuovo nel girotondo d'impegni, rallentata dal dolce far tutto per me.
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  Il Nuovo Piano d'attacco è: riuscire a mantenere un sano equilibrio tra la programmazione e l'improvvisazione.

(-29; determinazione: arrugginita; umore: ferroso; sorriso del giorno: domani è sabato!)

mercoledì 30 settembre 2015

Lavori in corso: la cucina (1)

Caro Diario,
  be', ci siamo.
  È il Momento Della Cucina: stiamo ristrutturando (parolone grosso) la cucina, con tutti gli annessi e connessi - che nel nostro caso si traducono in dubbi atroci, ansie notturne, nervi a fior di pelle, occhi vitrei e pure a palla. Un evento imperdibile.

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Ore 15.35 di mercoledì 30 settembre 2015
  Dopo mesi e mesi finalmente sciogliamo il nodo della questione, ovvero: come risanare la parete della cucina. Ella è esposta a nord, abbandonata per cinque anni al freddo e al gelo, spogliata del suo intonaco, lavata con abbondante acqua, scavata per ospitare varie tubature, ricoperta di intonaco e smalto e infine di mobili. È di malumore, perché nessuno ha mai pensato di scaldarla e asciugarla per bene: il suo malumore affiora negli angoli e dietro i mobili con quell'inequivocabile macchia-muffa. Beeene.
  Cosa possiamo fare? Lava il muro con candeggina, vedrai! Togli l'intonaco e mettine uno traspirante, vedrai! Togli lo smalto e piastrella, vedrai! Applica dei pannelli isolanti, vedrai! Prega Ognissanti, vedrai! Vedremo... 
  Dopo vari dibattiti, decidiamo per una soluzione furba e si spera risolutrice: pulire l'intonaco, sostituirlo dove ammalorato, dipingere con tempera (dentro), sostituire l'intonaco a base di cemento con uno traspirante su tutta una fascia di 80 cm di altezza (fuori). 
  Sì, ecco. 
  Finito ora di dipingere la casa (fuori). 
  Ma tanto lo faremo questa primavera, coi primi caldi.
  Ah, be'.
  
  Concentriamoci sulla cucina: lista lunghissima di cose da fare e da comprare, scaletta precisissima, tutto programmato. Già sforato.
  In ogni caso, ci siamo: in un paio d'ore abbiamo svuotato la cucina, riempito soggiorno e studio, spostato e smontato alcuni mobili, impacchettato altri. Non si torna più in dietro.

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Ore 17.29 di mercoledì 30 settembre 2015
  I muri emanano un afrore di chiuso e umido, catalogato nella mia mente sotto la voce "cantina". Ma domani non sarà più così, domani sapranno di pulito, aria che circola e asciutto. Lo devo proprio dire: non vedo l'ora!

(-1; determinazione: glab! umore: glab! sorriso del giorno: glab! glab! glab!)

lunedì 28 settembre 2015

Diamoci un tono

Caro Diario,
  che fregatura!
  Dopo troppo tempo giù di morale, cade giù anche il resto. Ma quando l'umore si risolleva, tutto il resto fa cilecca. Sgrunt.
  Gli occhi e le guance mantengono la vecchia piega amara, nonostante la dolcezza di questi tempi. Risultato: tutto vien giù! E anche quando son serena, sembro sempre pensierosa.
  Ebbene sì: Q = G. Cioè Quaranta uguale Gravità, intesa come forza di gravità. Urge correre ai ripari.
  Quindi: ginnastica per dare un tono a ogni parte del mio corpo e ginnastica per il viso. Non si scappa, deve diventare una nuova sana abitudine.

  Mio caro Diario, se anche tu ti senti un po' giù di tono, puoi dare una sbirciatina alla mia bacheca Pinterest Diamoci un tono. Ci troviamo di fronte allo specchio!

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(-14; determinazione: tonica; umore: su; sorriso del giorno: abbandonare il lato oscuro!)

mercoledì 23 settembre 2015

Herpes, non ti temo

Caro Diario,
  del tutto inaspettato ecco che spunta l'herpes sul mio labbro.
  Mi sveglio con una strana sensazione, un pizzicore ben conosciuto sul labbro inferiore, proprio nel punto in cui l'ultima volta (anni e anni fa) l'herpes se ne mangia via il contorno. Spingo la lingua sul pizzicore, che si trasforma subito in bruciore: non ci son dubbi, è tornato.
  Due giorni prima della mia partenza, due giorni prima dell'inizio delle mie vacanze. Immunodeficienza, troppo sole, sbalzi di temperatura, stress fisico e mentale: scarto la seconda e la terza, delle altre scegline una.
  Da fanciulla ne soffro spesso, e non so per quale ragione ritengo che la "febbre sul labbro" sia affascinante. Mentre i giorni passano e io litigo con creme, cerotti e pastigliette pro difese immunitarie, l'herpes si propaga sul mio labbro: le innocenti bollicine si trasformano in un mostro bitorzoluto biancastro... Davvero, qual è il suo fascino?
  In ogni caso, i miei piani non cambiano: parto, prendo due treni, ritorno in una città che ho tanto amato, incontro nuove e vecchie amiche, cammino fino a cambiare fisionomia ai miei piedi, prendo altri due treni e torno a casa. Lui è ancora lì, appeso al mio labbro, schiacciato e tenuto a bada da un cerotto trasparente: lo sappiamo entrambi, appena sparirai, arriverà la febbre vera.
 E finalmente perderò quei due chili presi in sette giorni.

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   (-7; determinazione: appannata; umore: addormentato; sorriso del giorno: devo pensarci un attimo)

lunedì 21 settembre 2015

Ritorni e incontri

Caro Diario,
  sono a casa.
  Mi tocca parlare delle vacanze al passato. Parto sabato e torno sabato, dopo una settimana di camminate, bollori (35° più afa), ritorni e incontri.
  Ritorni in luoghi lasciati quindici anni fa e riconosciuti col cuore. 
  Incontri veri con persone vere: alcune conosciute per tanti anni solo tramite internet, altre scoperte felicemente per lavoro, altre già abbracciate in passato ma tanto distanti.
  Una vacanza di grandi silenzi mentali e grandi rumori esterni, di emozioni a fior di pelle e chiacchiere infinite. 
  Parto sabato con l'intenzione di vivere il qui e ora: senza programmi, senza impegni, senza piani, senza agenda. Parto con una breve lista di bellezze da scoprire, quattro carte turistiche della città (ognuna riporta le strade a modo suo), pochi vestiti per ogni occasione, tanto desiderio di riempire il vuoto.
  Torno sabato, dopo una settimana, con l'obiettivo centrato, una mappa mentale della città (fatta di tram, autobus, salite e discese, quartieri, portoni di amiche, persone conosciute per caso), tre benedizioni, il vuoto infine riempito.
  Per la prima volta dopo tanto tempo sono contenta di tornare a casa: sono in pace con me stessa. 

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  Eppure il vuoto è in agguato, mi aspetta al varco e con naturalezza cerca di trascinarmi nelle sue spire. Cosa succede al mondo-di-sempre quando sono via? Nulla, va avanti per la sua strada, si accorge a malapena della mia mancanza, prosegue nella sua vacuità, un giorno dopo l'altro. Io cambio, lui resta uguale.
 
(-9; determinazione: faticosa; umore: spiazzato; sorriso del giorno: ...)

venerdì 4 settembre 2015

#40: riposiamo un cicinìn?

Caro Diario,
  ben due mesi sono scivolati via.
  Sono volati in un battibaleno! È da poco iniziato luglio, che siamo già a settembre: incomprensibile.
  Due mesi pieni di calore e vuoti di ogni forza: il Punto Della Situazione non è confortante.
  È vero: l'esperimento rimane interrotto a quel dì di luglio - col caldo bestio limito al minimo ogni dispendio di energie. 
  Però diamo nuova vita al cortile e organizziamo la festa di mezza estate! E, nonostante la stanchezza, continuo a fare il mio dovere. Lavoro e studio, studio e lavoro: vecchi e nuovi progetti, vecchie e nuove conoscenze.
  Non mi fermo, ma il cervello si affatica: se non mi fermo io, mi ferma lui. Guardare da lontano le vacanze altrui (siamo nell'età dei social network), poi, fa più male che bene. 
  Perciò:
  Settembre è il mio mese del riposo: chiudo bottega per due settimane e mi dedico solo ed esclusivamente all'otium. Giuro. Non come questo inverno: mi riposo sul serio.
  Ci ritroviamo a fine mese! 

  P.S. se non mi vedi tornare, non mi cercare: me la starò godendo come non mai.

(-26; determinazione: immensa; umore: brillante; sorriso del giorno: vado in vacanza!)

giovedì 3 settembre 2015

Un mare di lana {u.f.f.a.}

Caro Diario,
  guarda da vicino.
  Non ti sembrano onde del mare? Colpite dal sole, in superficie prendono il colore del cielo e dentro mostrano i riverberi del fondale.

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  Ho fatto un altro cappuccio di lana a maglia, per un'amica che vive lontano. Il modello è sempre quello di Peggy Journal e la tecnica è sempre quella del colore sfumato, lavorando un filo di lana blu assieme a fili di lana di altri colori.
  Quanto mi piace trovare nuovi accostamenti pensando a chi li indosserà! 
  Chissà se anche lei sentirà la risacca del mare e i raggi caldi del sole, questo inverno?

(-28; determinazione: in ripresa; umore: vacanziero; sorriso del giorno: un nuovo cappuccio a maglia!)
  

lunedì 31 agosto 2015

Consiglio spassionato per autisti prudenti

Caro Diario,
  oggi voglio dare un consiglio spassionato a chi, come me, è un autista prudente.
  Autista prudente è un eufemismo. Sto parlando di chi è al volante della propria macchina e raggiunge con difficoltà i settanta chilometri orari. Di norma segue tutte le indicazioni dei limiti di velocità: ovunque e in qualsiasi stagione. Anzi: se trova limiti di velocità troppo elevati, li ignora bellamente e rimane sui suoi 50 (esagerando 60) km/h.
  Ecco, sto per dare un consiglio spassionato proprio a questo tipo di gente. Non c'entra l'età, né il sesso, né la fede religiosa/politica, né la visione del mondo: qualsiasi sia la sua motivazione edificante, questa persona è un automobilista prudente e come tale va rispettato.
  
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  Autisti prudenti di tutto il mondo uniamoci e facciamo rimbombare le strade di muisca assordante! Con lentezza, estrema lentezza.

(-1; determinazione: in ripresa; umore: buono; sorriso del giorno: lento con brio!)
  

mercoledì 26 agosto 2015

Generazioni di lana

Caro Diario,
  che sorpresa!
  Domenica, giorno di festa qui da noi, entra in casa un borsone rosso. Passa dalle mani di mia zia alle mie: "È della mia mamma", dice. "Oh", faccio in tempo a dire, prima che la festa inizi e gli eventi della giornata accadano.
  Lunedì mi siedo sul divano, davanti al borsone. "A noi due", dico. Lui tace.
  Nel silenzio di una mattina di fine estate, estraggo dal borsone il suo contenuto: sacchi trasparenti di gomitoli di lana colorati. Di lana bella, di colori belli - proprio quelli che mi mancano: marroni chiari, verdi polverosi, gialli delicati, azzurri sfumati di mare e cieli autunnali.
  Immagino una nuova coperta: a onde, coi colori della stagione che più amo. Grande da avvolgermi dentro di sera in giardino, coi rimasugli di sole impigliati lassù, tra le nuvole.
  Mi par già di sentire le parole del marito: "Ma a me, una nuova coperta no?"
  "Certo, anche per te: ce n'è per tutti."

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Aspetta da tre generazioni, questa lana, per trasformarsi in qualcosa di caldo e protettivo.
(-5; determinazione: rinvigorita; umore: colorato; sorriso del giorno: lana, tanta lana!)

lunedì 24 agosto 2015

È disdicevole ballare?

Caro Diario,
  credi che a 40+ sia disdicevole ballare?
  A volte mi prende una smania di saltare, dimenarmi, lasciarmi andare al ritmo: voglio ballare! Da quanto tempo non lo faccio? Troppo.
  Non ascolto più la radio al mattino mentre mi preparo alla nuova giornata, non saltello più in modo scomposto, né sorrido soddisfatta davanti allo specchio: solo quindici anni fa lo faccio sempre. Sempre. Non mi ricordo nemmeno che posso ballare.
  Ma l'altro giorno in macchina m'è venuta una voglia prepotente: la musica è ad alto volume, l'aria della sera entra dai finestrini, io e il marito muoviamo le nostre estremità con gioia. 
  Io: "Andiamo a ballare?!"
  Lui: "Dove?"
  Io:"In discoteca! Con la musica che ti attraversa i muscoli! Come una volta."
  Lui: "Una volta avevamo vent'anni e i quarantenni ci facevano pena."
  Io: "..."
  C'ha ragione. 
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(-7; determinazione: quasi evaporata; umore: umido; sorriso del giorno: voglia di ballare!)

mercoledì 19 agosto 2015

Lavori in corso: il cortile (1)

Caro Diario,
  ti racconto una storia.
  È la storia di un povero cortile poco curato, bistrattato e pure un po' dimenticato. Agli inizi è in stato d'abbandono, ricoperto di asfalto e erbacce in parti uguali. Nell'angolo una scala di pietra lo unisce al ballatoio, ora non c'è più. Per anni è innaffiato di cemento e cosparso di terra e ghiaia - trasferiti poi all'interno di casa a fare bella mostra di sé sul parquet (nuovo). Ma le cose cambiano, per fortuna.
  Il Lavoro Dell'Estate 2015 è ridare lustro al cortile. Perché il cortile è la prima cosa che si vede di casa nostra, ancor prima di raggiungere la porta d'ingresso e bussare: un brutto cortile è un brutto benvenuto. Non solo per gli ospiti, comprensivi oltre ogni misura, ma soprattutto per noi: vogliamo che il cortile ci accolga col suo sorriso più smagliante, per sorridere a nostra volta con calore.
  Perciò diamoci dentro!
  Sappiamo già come lo vogliamo: 
  • nuova pavimentazione
  • nuova aiuola per fiori e piante 
  • dipingere la facciata di casa
  • ridipingere il casotto dei bidoni, i portoni del garage, le ringhiere, le persiane
  • chiudere con un graticcio il fienile
  • rivestire il cancello
  Iniziamo a concentrarci sulla pavimentazione: lavoro lungo, da farsi durante le vacanze del marito (povero marito, che sogna vacanze vere fatte di dolce far niente). Abbiamo deciso di reimpiegare le lastre di pietra ricavate dalla ristrutturazione: le vogliamo posare con una fuga larga, per permettere all'erba di crescere e dare un tocco di colore all'intero cortile. Per posizionare le lastre al livello giusto rispetto alle pendenze per lo scolo dell'acqua e alla quota dei marciapiedi, dobbiamo abbassare il terreno. Quindi si scava! 

Togli le pietre

  Sotto allo strato di terra mista a ghiaia e residui di cemento si nasconde un letto di ciottoli di fiume, la vecchia pavimentazione. Quindi, per scendere al livello giusto, dobbiamo toglierli. Numerose carriole più tardi, sono in giardino: un gran mucchio di ciottoli pronti per essere trasformati in future bordure.
  Fatto questo, possiamo realizzare l'aiuola lunga e stretta che delimita il lato ovest del cortile. Riutilizziamo i vecchi cordoli in cemento della vecchia aiuola, molto più lunga e larga della nostra, e riempiamo i buchi tra le pietre del muro di confine.

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Metti le pietre

  Quando raggiungiamo il livello giusto, possiamo scegliere le lastre di pietra migliori. Lavoro lungo, faticoso e pesante - soprattutto sotto il sole cocente di giugno! 
Scelte le pietre, le posizioniamo in file per trovare gli accostamenti giusti.
  Quindi le spostiamo sui marciapiedi (dopo averle fotografate e numerate), fissiamo la guaina al marciapiede, aggiungiamo un tubo tra griglia e pozzetto e iniziamo a stendere uno strato di cemento, su cui posiamo definitivamente le lastre di pietra: prima lungo i bordi, dove è più facile controllare la quota con l'aiuto di una staggia, poi verso il centro, procedendo dal cancello al garage. In alcuni casi (troppi) abbiamo dovuto scavare ulteriormente il terreno, perché le pietre erano più spesse di altre. Un altro lavoro lungo, faticoso e di precisione.

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Riempi le fughe

  Riutilizziamo la terra nera, recuperata dai lavori di sistemazione del giardino e conservata per otto anni in due barili, e la stendiamo tra le fughe. Seminiamo l'erba, del tipo resistente perché il cortile sarà il regno del Baldo e di Pagnottella (la macchina). Bagniamo e aspettiamo che cresca: quando finalmente spuntano i primi fili è una festa!
  L'erba ben bagnata cresce in fretta nonostante l'arsura di luglio, e dopo due settimane e mezzo dobbiamo già tagliarla: felicità!

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Riempi l'aiuola

  È tempo di andare al vivaio per scegliere le piante per l'aiuola. Vogliamo delle rose rampicanti, che riempiano il muro divisorio in pietra di foglie verdi e di boccioli profumati. Chiediamo consiglio a Cristina di Un giardino di libri e andiamo in cerca di rose Lady Waterlow: purtroppo il vivaio a cui ci rivolgiamo non le ha, ma scegliamo altri due tipi, le Cesar e le Flower Rain. Non vediamo l'ora di vederle fiorite!
  Per aggiungere altro colore, abbiamo acquistato anche delle petunie viola, delle begonie rosa e delle zinnie bianche per abbellire i davanzali delle finestre.

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  Questa è la storia del nostro cortile: i lavori non sono ancora completati, ma il risultato fin qui ci piace moltissimo e rientrare a casa è diventata una gioia.

P.S: Quando scrivo "noi" intendo "io dirigo e il marito esegue". Molto più breve usare "noi".

P.P.S. Al Baldo tutto questo non piace: non può più scavare buche rinfrescanti nel cortile, non può più nascondere i tozzi di pane nella terra della vecchia aiuola scancagnata, non può fare pipì sulle rose... Insomma, un disastro.

(- 12; determinazione: sopravvive; umore: resiste; sorriso del giorno: il cortile quasi nuovo!)

lunedì 17 agosto 2015

La musica mi fa correre

Caro Diario,
  la musica è strana.
  Mi piace lavorare nel silenzio. Le parole, mentre le scrivo, risuonano nella mia testa come una melodia. Una melodia che compongo con piacere e passione: mi piace il suono delle parole, trovare l'accostamento giusto, armonizzare la durata, trascrivere col ritmo le emozioni provate.
  Le parole scritte sono l'espressione del mio animo. Impiego anni per accorgermene e prenderne coscienza.
  Eppure a volte ho bisogno di musica: musica forte, che mi trascina nel vortice e mi fa rimbalzare il cuore! Musica delicata, quasi un sussurro, per ritrovare la serenità. Musica ritmata, coinvolgente come un tango argentino in mezzo a una folla di curiosi! 
  Non ho un genere preferito, i miei cantanti del cuore son ancora quelli da ragazzina: non seguo la radio, non sono aggiornata. E poi ho un difetto: delle canzoni non ascolto le parole, ma solo la melodia - per me la voce è solo un altro strumento.
  Da piccola, la musica ascoltata in macchina durante la gita domenicale in città mi fa uno strano effetto: guardo fuori dal finestrino seduta al mio posto, ma non sono lì - in realtà corro veloce nei campi a fianco dell'automobile. Corro a una velocità incredibile, mi lascio alle spalle il senso di impotenza, corro libera, forte, felice, con grinta e determinazione. Corro per la gioia di correre e fendere l'aria col mio corpo, le braccia che si alternano avanti e indietro, i piedi che quasi sfiorano la terra. Corro, corro, sempre più avanti, sempre oltre, senza sentire fatica, ma solo il battito del mio cuore che pompa all'unisono con la musica...
  Oggi ho chiuso gli occhi. I vicini di casa sono soliti dialogare (ehm) alzando la voce, lavorare diventa difficile. Allora accendo la musica, alzo il volume, mi appoggio allo schienale della sedia e ascolto. E quando una canzone riesce a toccare le corde giuste, chiudo gli occhi e sono ancora là fuori a correre nel vento.
(-14; determinazione: resistente; umore: sorridente; sorriso del giorno: musica a palla!)

mercoledì 12 agosto 2015

Che serata, Baldo!

Caro Diario,
  agosto riprende il controllo.
  Il caldo afoso non c'è più: al suo posto il sole forte e alto e un'arietta piacevole. Agosto segna lo spartiacque dell'estate: si torna a climi più miti, più freschi, più propensi alla socializzazione.
  Qui in collina si sta già bene e la sera, poco prima di cena, usciamo a fare un giretto col Baldo. Muri, asfalto, pietre, finestre, macchine rimbombano ancora il loro calore, ma con un tono più dimesso, meno convinto rispetto ai giorni scorsi: camminare per le strade deserte non fa più boccheggiare. Il silenzio regna sovrano: le persone sono in casa a cenare e le macchine ferme nei loro parcheggi. In giro si vedono solo i cani coi loro padroni. 
  Percorriamo il nostro giro abituale intervallato dalle solite tappe: soste infinite a segnare gli angoli, gli alberi, le isole di erba alta, il cespuglio all'incrocio. Aspetta, una traccia interessante! Ferma, devo snasare ancora un po'! Il nostro canide lascia i suoi biglietti da visita liquidi sulle bacheche canine del paese: "Telefonare ore pasti, chiedere di Baldo".
  Poi, d'un tratto, drizza le orecchie: due cani all'orizzonte l'hanno avvistato!
Le conosciamo, sono Kira e Mika: adorano il Baldo e il Baldo le adora. Andiamo verso la loro famiglia e subito il silenzio serotino s'infrange: Kira abbaia festosa al Baldo, i cani del vicinato abbaiano stizziti saltando e rimbalzando contro le cancellate dei loro giardini. Noi umani scambiamo qualche parola, osservando rapiti i nostri cani: Kira lecca il Baldo dappertutto, gli salta addosso, lo invita a giocare, correrebbe volentieri con lui in un prato infinito! Mika si avvicina discreta, lo annusa e aspetta che l'amica le lasci un po' di spazio. Il Baldo non capisce più nulla, ma ha un sorriso così largo che tra poco rischia di perder le oreccie per strada.
  Appena torniamo a casa - dopo aver incontrato altre tre cagnoline (una timorosa, una cucciola e una vecchietta dai denti storti) - il Baldo si slasagna sul pavimento del patio: ha la lingua penzoloni e sorride ancora.

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(-19; determinazione: calma; umore: vacanziero; sorriso del giorno: il Baldo e le sue conquiste!)

lunedì 10 agosto 2015

Quel giorno che incontrai il FastReset

Caro Diario,
  te ne devo parlare, perché è importante.
  Lo sai, tutto ha inizio dal mio incidente - la punta dell'iceberg.
  Nel 2012 curo le ferite e prendo le misure con la nuova me stessa.
  Nel 2013 mi dedico al lavoro anima e corpo, da mattina a notte, sette giorni su sette, cinquantadue settimane su cinquantadue. Non ho tempo per accorgermi di nulla.
  Nel 2014 finisco il lavoro. Ho tanto, troppo tempo per accorgermi di come la mia vita sia cambiata in peggio. E mi dispero perché, pur cercando, non trovo la via d'uscita. Poi, inaspettatamente, la soluzione si manifesta in tutta la sua splendida semplicità: un'amica di un'amica, traumatizzata come me, supera il terrore chiedendo aiuto a una persona.
  Nel 2015 chiedo aiuto a questa persona e risolvo il mio problema.
  Lei è Maria Grazia Parisi ed è un medico psicoterapeuta. Ha inventato un metodo scientifico, pratico e veloce per rimettere in carreggiata chi s'è bloccato. Il metodo si chiama FastReset, acronimo di Focused Awareness Shift Technique Reprocessing Emotional Subjective Experiens Traits (aiuto), ma significa anche "ripristino veloce" ed è spiegato nei suoi libri: FastReset. Il metodo rapido di guarigione emotivaLa soluzione FastReset. Il metodo rapido per gestire il cervello emotivo e superare ansie, paure e conflitti nelle relazioni, nello studio e nel lavoro.  
  Mi affido a questo metodo con piena fiducia perché si basa sull'osservazione e lo studio del funzionamento del cervello: in questi casi, infatti, le chiacchiere mi piacciono poco, preferisco la sicurezza dei risultati.
  Mio caro Diario, provo a spiegartelo in maniera semplice. Immagina di essere una macchina e che il tuo cervello sia il pilota: di solito guida in manuale, ma a volte inserisce il pilota automatico. Il pilota automatico serve per farci vivere: ci protegge dai pericoli. Il pilota manuale, invece, serve per farci vivere bene. Quando la macchina si trova di fronte a un pericolo inaspettato, il cervello inserisce il pilota automatico, che trova la soluzione migliore per sopravvivere, e poi riprende il controllo manuale. Se, però, non riesci a superare il trauma (come è successo a me con l'incidente), il pilota  automatico s'inceppa: rimane sempre inserito, tu sei sempre all'erta e spaventato, e non riesci più a vivere bene. 
  Non ti preoccupare, mio caro Diario: il FastReset conosce la meccanica del cervello e riesce con poche e semplici mosse a disincastrare il pilota automatico, ponendo fine allo stato di continuo allarme e di ansia infinita. Finalmente il cervello riprende la guida manuale e ci fa vivere di nuovo bene.
  Inizio questo percorso di strada a gennaio e in poche tappe (tre, come gli anni di blocco) non ho più paura di guidare. Poi, visto che il metodo funziona, mi sto rifacendo tutta!

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(-21; determinazione: roarr; umore: altrettanto; sorriso del giorno: il FastReset!)

venerdì 7 agosto 2015

Buon compleanno, Baldo ♥

Caro Diario,
  oggi il Baldo compie cinque anni.
  In verità non siamo sicuri che oggi sia il suo compleanno: la sua prima famiglia - quella che lo prende a Natale per il figlioletto, poi lo relega in cortile perché troppo grande, infine lo abbandona nelle campagne romane per le vacanze - non lo registra all'anagrafe canina. 
  Sul suo libretto sanitario come data di nascita scriviamo il primo agosto 2010, ma è una scelta fatta a posteriori.
  Per noi è oggi, il compleanno del Baldo: il 7 agosto 2011 alle 00.30, dopo un viaggio di sei ore (da Buonconvento a Invorio) entra con titubanza in casa e s'avventa su un gomitolo di lana azzurra.
  Ricordo tutto di quel viaggio: ricordo le sei ore in macchina da Invorio a Buonconvento, sfidando il traffico dei vacanzieri; ricordo il suo sguardo perplesso appena sceso dall'altra macchina e come si avvicina alle mie gambe; ricordo le sei ore di ritorno con le pause in autogrill "prima io, poi tu", per non lasciarlo solo. Ricordo soprattutto che il cuore ci batte forte di felicità e amore.

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7 agosto 2011

  Al Baldo non importa che oggi sia il suo compleanno: importa di trovare un po' di refrigerio in casa, che i gatti stiano al loro posto, che io abbia sempre voglia di fargli le coccole e che il suo migliore amico torni presto a casa per giocare con lui.
  Non riesco a ricordare come fosse la vita prima del Baldo, sicuramente non così allegra, piena d'amore e felice.

(-24; determinazione: abbacchiata; umore: basso - come la pressione; sorriso del giorno: il compleanno del Baldo!)

lunedì 3 agosto 2015

Un mese di libri (moltiplicato due): giugno e luglio - diesel

Caro Diario,
  luglio, questo mese bollente e implacabile, si raffredda e finisce.
  Le mie letture sono lente, poi s'impennano e quasi s'inceppano. Il motore fa capricci, forse il carburante non è quello giusto. O forse sì...
  In ogni caso, eccole qui, le mie disordinate letture.

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  Viaggio in Mediterraneo di Giorgio Daidola
  Leggerlo è stato un viaggio interminabile, durato un mese intero. Mi aspettavo un'avventura da fiato sospeso, angoli segreti svelati, bellezze mozzafiato... Nada. Ma, poiché non mi do per vinta, giungo fino all'ultima riga. Talmente impegnativo, che ti rimando altrove per scoprire cosa ne penso.

  Facciamo ordine di Sabrina Toscani
  Entusiasmante: lo leggo ben due volte, lo sottolineo, lo riassumo e ne parlo copiosamente. È il primo libro italiano di organizzazione personale scritto da una professionista dell'organizzazione. Spiega come migliorare la nostra vita senza formule magiche o metodi estremi, ma semplicemente ascoltando se stessi e le proprie esigenze, in ogni fase della vita.

  Il club delle ricette segrete di Andrea Israel & Nancy Garfinkel
  Mi ci voleva, per prendere una pausa e immergermi nelle vite degli altri. È un libro epistolare: due amiche si scambiano lettere, sentimenti e ricette da quando son bambine finché diventano donne. Poi un'incomprensione generata da un segreto ben nascosto rovina tutto, le loro vite si allontanano e l'incomprensione s'inasprisce. Mi piacciono i romanzi culinari: i fatti della vita e le emozioni si intersecano con la preparazione di pietanze particolari; i gesti e il sapore si trasformano in ricordi e quel piatto diventa un eterno déjà vu. 

  Le Relazioni Culinarie di Andreas Staikos
  Ricordo con esattezza il momento in cui scelgo di leggere questo libro. Ricordo la libreria, lo scaffale, l'illuminazione, il mio umore. Ricordo d'essere incuriosita e poi soddisfatta. Torno a casa col mio acquisto e lo leggo alla luce della finestra, mi lascio trasportare dalle parole e viaggio verso il caldo della Grecia, esattamente nel condominio in cui si svolge la storia. Una storia di amore, passione, desiderio e golosità, condita dai profumi e dai gusti della cucina greca. Bello, bellissimo - ironico, arguto, un vero tuffo nella Grecia di poco fa.

  Dolce come il cioccolato di Laura Esquivel 
  Secondo me un capolavoro. Rapisce tutti i sensi e fa venir l'acquolina in bocca e ti fa credere che, davvero, la cucina è una magia. La storia è ambientata nel Messico del primo Novecento, quando le tradizioni familiari possono ancora rovinare la vita di una povera fanciulla. È la storia di tre sorelle diversissime tra loro, una madre-padrona, tre uomini che amano intensamente, una cucina e le depositarie dei suoi segreti. Ogni ricetta è legata a un momento particolare, a un evento sorprendente, e i cibi preparati da Tita, la protagonista, hanno effetti collaterali quasi magici, che rivoluzionano l'assetto familiare così come i villistas di Pancho Villa rivoluzionano la storia del Messico. Ho un debole per Gertrudis, la sorella di mezzo diventata soldatessa a capo di un drappello di rivoluzionari.

  L'isola sotto il mare di Isabel Allende
  Mai letto un libro della Allende: so che è brava e piace, ma non mi attira. Però è da un po' che questo libro mi guarda dallo scaffale della libreria e mi dice: "provami, sfogliami, dai... magari ti piaccio". Lo prendo e inizio a leggerlo: è vero, scrive proprio bene. Eppure mi fermo dopo un centinaio di pagine e non riesco più ad andare avanti. La storia è interessante, ambientata nell'isola di Haiti di fine Settecento, tra schiavi africani deportati e nobili europei esiliati (volontariamente, loro) nelle piantagioni di canna da zucchero. Tutto affascinante, scrittura che cattura, ma non è quel che cerco ora - a quanto pare. Ti rimetterò sullo scaffale, libro, e ti riprenderò quando sarà giunto il momento giusto. Prometto.

(-28; determinazione: stanca; umore: marino; sorriso del giorno: leggere, leggere, leggere!)

lunedì 27 luglio 2015

La voglia di mare m'assale

Caro Diario,
  i sogni a occhi aperti si avverano?
  È metà mattina, la mia pressione continua a gironzolare dalle parti dei polpacci, ho sete. Bevo molta acqua questa settimana, per il timore di una disidratazione e di un nuovo colpo di calore. Ma nella pausa ristoro di metà mattina ci sta bene un succo di frutta con tre cubetti di ghiaccio.
  Lo sorseggio all'ombra del patio, con calma lenta e riflessiva. La pelle assorbe la frescura dell'aria e ne indovina la provenienza. Poi, sfidando la sorte, mi siedo sul prato in pieno sole, e improvvisa mi assale una voglia potente e prepotente. È la voglia di mare.

  Alzarmi la mattina, aprire le persiane e godere la vista delle sue onde. Far colazione con lui, scendere in paese, fare il pieno di profumi marini (i tendoni abbrustoliti dei negozi, il pane caldo e fragrante, il pesce  sdraiato in pescheria, i vicoli segnati dai cani, l'aria salata, la sabbia bagnata), togliermi i sandali e immergere i piedi nell'acqua e camminare. Finché mi vien fame ed è ora di pranzo. Torno a casa, apparecchio in balcone, apro il libro: uno sgardo alla pagina e uno al mare. Poi un placido sonnellino, fino all'ora della merenda. Un poco di focaccia, la borsa al volo e fuori, di nuovo, a passeggiare e lanciare languidi sguardi alle vetrine. poi decidere dove cenare, cambiarmi d'abito e farmi bella per una serata piena di sapori, rumori, colori, risate e chiar di luna. Un ultimo sguardo alle onde del mare e poi chiudere gli occhi e aprire un sorriso.
  Buona notte, a domani.


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(-4; determinazione: sospirosa; umore: marino; sorriso del giorno: sogni a occhi aperti)

mercoledì 22 luglio 2015

Caldo, insonnia e perline

Caro Diario,
  fa caldo.
  E siccome fa caldo anche a scrivere, scriverò piano e poco.
  Tre giorni fa pressione bassa, senso di soffocamento, orecchie spente e malessere diffuso: colpo di calore. Impiego sedici ore per raffreddare la testa, sedici ore di docce fredde, borse del ghiaccio, ventilatore, litri d'acqua e gelato (euuiua).
Due notti passate sul divano, troppo corto e troppo stretto per dormire davvero. E se non dormo che fo? Il libro rimane in camera, così come il quaderno: mi rimane il telefono e Pinterest.
  Pinterest, salvezza e perdizione mia! 
  In poche parole, non so come e non so quando, rimango invischiata in immagini di bracciali, orecchini e collane di perline.
  Perline. Mio vecchio amore. Per-li-ne.
  Così, ecco: stamane - invece di cuocere davanti al computer - prendo in mano la vecchia scatola di latta e... ciao.

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(-9; determinazione: accaldata; umore: bollente; sorriso del giorno: perline!)

lunedì 20 luglio 2015

Mamma sei un fiore

Caro Diario,
  questa volta conosco la storia del disegno di Monila. 
  Conosco Monila, le sue bimbe, suo marito - mi manca solo Barone, il suo assistente dalmata, ma spero accada presto. 
  Abbiamo iniziato questa avventura (e altre!) non per caso, ma per il desiderio di "giocare" insieme.
  Monila è un'artista, con il suo tratto - di matita o di pennello - fa cantare la ceramica, la carta e i colori: far parte del suo mondo creativo mi inorgoglisce.
  Monila è un'amica sincera, simpatica e sempre disponibile. Ed è molto generosa.
  Monila è una mamma premurosa, affettuosa e giusta. Le sue bambine l'adorano e ammirano. Vederle assieme mentre disegnano è uno spettacolo che riempie il cuore d'amore.


  Dedico la poesia a Monila: dentro ci sono le risate, l'affetto, la stima, le chiacchiere quotidiane, i sorrisi, le confidenze, la vita di ogni giorno e il suo sorriso immenso.

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  Andiamo assieme da Monila: questa volta io conosco la storia del suo disegno, ma tu ancora no ;-)

  P.S. La rubrica Leonardo va in vacanza per un mese, ma a settembre ritorna!

(-11; determinazione: alta; umore: felice; sorriso del giorno: pittura e poesia!)

venerdì 17 luglio 2015

#33 - esperimento accaldato

Caro Diario,
  giuro che non è colpa mia.
  Soffro di pressione bassa, ipoglicemia, allergia al calore, stanchezza cronica e chi più ne ha più ne metta.
  Insomma, l'esperimento è sospeso causa gran caldo di luglio: ho scelto proprio il mese giusto. Ci sarà mica lo zampino di quel furbastro del mio incoscio?
  Fatto sta che con tutto questo calore umido, l'unica cosa che son riuscita a fare è stato: legare il fazzoletto alla penna, alzare il braccio e sventolare bandiera bianca. Poco, però, perché fa caldo...
  Quindi, non aspettarti grandi cose da me.

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  Pessimo. Son riuscita a star dietro all'esperimento solo per un giorno e mezzo: lunedì (fresco) e martedì mattina (fresco, ma obliterato da un viaggio in città). Da mercoledì ho sospeso tutte le attività, compreso pensare. Soprattutto pensare: i pensieri sudano, lo sapevi?
  In compenso ho raggiunto due obiettivi inaspettati: lettura di tre libri e immersione in un nuovo progetto lavorativo. Da fuori la mia vita può sembrare molto vuota, in realtà è molto affollata.

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  Vo dove mi porta il calore: punto.
  Il caldo mi opacizza e innervosisce. Inutile intestardirmi a voler per forza fare, se il mio cervello e il mio corpo patiscono. Aspetto il buon vento fresco, la pioggia leggera e fingo d'essere in vacanza.
  Prosit.

(-14; determinazione: fiacca; umore: afoso; sorriso del giorno: bandiera bianca!)

lunedì 13 luglio 2015

Moda, non hai alcun potere su di me. Eppure

Caro Diario, 
  si cresce, si cambia, si matura.
  Sempre che pensare ai vestiti rientri tra le caratteristiche dell'età matura...
  Poco attenta ai vestiti da sempre, ma con una spiccata predilizione per il classico e la comodità, sono un'ignorante totale di moda. Nel senso che ignoro la moda perché poco m'importa: la moda non ha nessun potere su di me!


  Eppure, all'improvviso spunta un germoglio d'interesse. Ma è un interesse legato a qualcosa di pratico: son pronta a eliminare dal mio guardaroba i vestiti da  ex-lavoro (roba da maschiacci) e da ex-sovrappeso (roba di tre taglie in più- yeee). Già che ci sono, m'è venuta voglia di circondarmi di quei capi di cui sono innamorata e che ricambiano con lo stesso affetto. 
  E così, a orari improponibili, mi puoi trovare a sbirciare nelle bacheche Pinterest di perfette sconosciute, segnarmi accostamenti di pantaloni/gonne/vestiti e maglie/magliette/maglioni conditi da accessori vari e variegati. 
  Insomma, non mi riconosco più!
  Sei curioso, mio caro Diario? Dai, vai a dare una sbirciatina alla mia bacheca Persona di Pinterest. Poi dimmi cosa ne pensi :-)

(-18; determinazione: gioiosa; umore: brillante; sorriso del giorno: si fa shopping!)

venerdì 10 luglio 2015

# 32 - della lentezza

Caro Diario,
  grande cosa è il tempo.
  Da piccola mi regalano solo oggetti a forma di tartaruga: mangio piano, penso piano, agisco piano. Segno distintivo: lentezza.
  Da fanciulla scopro che il mio segno zodiacale m'induce a grandi viaggi mentali - rimanendo ferma. Saltuariamente mi definiscono pigra. Qualcuno identifica in me l'essenza del bradipo. Se mi chiedi quale super eroe vorrei essere, ti rispondo Super Ghiro. 
  Da grande, non so bene quando accade, mi ritrovo a correre ovunque e sempre: definirmi trottola è un eufemismo. Corro: al lavoro, in casa, agli appuntamenti, addirittura anche mentre passeggio e mi rilasso. E non è da me.
  Eppure, qualcosa cambia.
  L'altro giorno sono in macchina. Incontro un'amica che non vedo da vent'anni, o giù di lì. Ci troviamo all'altro capo del lago. Le dico: «Vado lenta. Impiegherò un po' per arrivare.»
  Mezz'ora prima di partire mi preparo con calma, sorridendo beata all'idea di riabbracciarla.
  Mezz'ora prima del dovuto chiudo la porta di casa, saluto il Baldo, salgo in macchina e parto.
  Scelgo la strada più lunga e più bella, lungo la costa del lago.
 Parto presto (molto presto) perché voglio guidare con calma, gustarmi il paesaggio e prestare attenzione alla strada. 
  Non sono più abituata alla fretta: l'incidente e la paura di guidare mi insegnano (tra l'altro) il gusto di vivere con tranquillità, di prendermi tempo, di fare tutto quello che devo con serenità. 
  E se non ce n'é abbastanza (di tempo), scelgo gli impegni più importanti e rimando gli altri.  

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  (-21; determinazione: leggermente rinfrescata; umore: soleggiato; sorriso del giorno: lentezza!)

mercoledì 8 luglio 2015

Chez moi: insalata di zucchine

Caro Diario,
  fa caldo, molto caldo.
  E ho pochissima voglia di mettermi ai fornelli: solo all'idea sudo e mi sento venir meno.
  Allora cosa fo, da brava Alina furba? Cerco nel frigorifero gli ingredienti più freschi, li mischio tra loro e invento un nuovo piatto estivo della casa.
  Nessun brevetto, però: son sicura che chef sopraffini ci siano arrivati anni luce prima di me. Ehm.
  In ogni caso ti lascio la ricetta:

sorrisoa365giorni-chezmoi-zucchine-insalata

  Mmm, bontà! Piace anche al marito, ciò significa che le rifaremo presto: io contenta.

sorrisoa365giorni-chezmoi-zucchine-insalata-prima
Prima (per il Dopo non c'è stato tempo!)

(-23; determinazione: accaldata; umore: appiccicoso; sorriso del giorno: insalata di zucchine!)

lunedì 6 luglio 2015

Nuvole

sorrisoa365giorni-leonardo-pitturaepoesia

Caro Diario,
  mi succede una cosa divertente.
  Spedisco a Monila una poesia, sicura di averla scritta ai tempi del liceo. Invece, controllo la data e scopro che risale solo a quindici anni fa. 
  Non ricordo nulla del momento e del perché l'ho scritta. So solo che a volte, davvero, avrei tanto desiderato la carezza di un gigante buono. 


  La natura - là, fuori dal mio animo - s'intreccia sempre con le parole più giuste - lì, dentro il mio animo. E la mano sapiente di Monila chiude il cerchio, dando un significato più ricco ai miei pensieri.

sorrisoa365giorni-poesiaepittura-nuvole

  Vieni, andiamo insieme a scoprire com'è nata l'illustrazione di Monila!

(-26; determinazione: alta; umore: solare; sorriso del giorno: pittura & poesia!)

venerdì 3 luglio 2015

#31: esperimento delirante

Caro Diario,
  lascia stare.
  Lo sai che le ciambelle difficilmente mi riescono col buco. Ho sempre uno strano rapporto con gli esperimenti: di solito non mi vengono, ma non demordo. Mai.
  Arrivo subito al dunque e ti racconto il mio 
sorrisoa365giorni-puntodellasituazione-31
  Lunedì mi sveglio tardi. 
  Martedì mi sveglio presto, ma devo prendere il treno. 
  Mercoledì ci provo ma la questione è spaventosa. 
  Giovedì non ce la posso fare. 
  Venerdì ce la devo fare.
  Questo è il resoconto del mio esperimento. Trascino per tutta la settimana (sabato e domenica esclusi) un unico IMPE-IMPE (impegno imperativo): pulire la cucina. Ci provo, mi accorgo che l'impresa è assurdamente esagerata, mi rendo conto che travalica ogni mia possibilità, desidero fortemente essere baciata dalla fortuna e avere chi può farlo al posto mio (purtroppo il marito sa di questo esperimento e non mi verrà in soccorso. Forse se piango birra. No, meglio vino rosso, che sembra sangue).
  È che questa settimana trabocca.

  Lunedì pranzo con un'amica di Milano. 
  Martedì ho un IMPE-IMPO (impegno importante) a Milano. 
  Mercoledì pranzo con un'amica di Roma. 
  Giovedì ho un IMPE (impengno e basta) a Borgomanero. 
  Venerdì fo merenda con un'amica a Verbania. 

  Come dire? Sono presa.
  Perciò puoi ben immaginare cosa mi ripropongo nel 
sorrisoa365giorni-nuovopianodattacco-31
  1. procedere e terminare l'esperimento
  2. lasciar perdere gli esperimenti (almeno per un mese)
  3. finire tutto ciò che ho iniziato
  Anche se non la vedo molto facile, nemmeno settimana prossima.

  Lunedì è libero - ma sarò stanca (inizia la settimana)
  Martedì è occupato
  Mercoledì è occupato
  Giovedì è occupato
  Venerdì è libero - ma sarò stanca (finisce la settimana)

  Ma io non demordo. Mai. Ehm.

(-28; determinazione: a spasso; umore: sereno; sorriso del giorno: sì, va be', prima o poi...)
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